All’interno del tema
Identità privata e pubblica insieme a Sfide globali e Bellezza ed estetica, ho
proposto alle mie classi un lavoro che ero sicura potesse entusiasmare e coinvolgere
tuttə, soprattutto nel contesto
multiculturale di Houston.
Prima di tutto
ho presentato loro il film “Scialla”, per la visione del quale ho proposto un
pacchetto di attività da fare prima, durante e dopo la visione. (MovieItaly:Scialla)
Poi ho proposto varie
attività nei Centri di apprendimento che facciamo il lunedì:
1.Parla con me: Ascolta la canzone di Amir Issaa leggendo
il testo. Cosa hai capito dalle sue parole? Pensi che questa canzone sia
applicabile a te o a qualcuno che conosci?https://www.amirissaa.com/non-sono-un-immigrato/
A queste attività è seguita la
lettura collaborativa in classe del racconto Dismatria,
di Igiaba Scego e la registrazione delle loro opinioni nel seguente Flip:
Le valigie (fate il login su Flip per vedere l'attività)
Ogni attività è stata
accompagnata da discussioni di classe mirate sia a far comprendere i testi alle
classi, sia a condividere idee ed esperienze individuali e collettive sui temi
affrontati.
Le classi hanno poi dovuto
scrivere delle domande che avrebbero fatto a Igiaba Scego e Amir Issaa durante
un incontro virtuale sincrono su Teams.
Questo video è il risultato
finale:
La disponibilità di Amir Issaa e Igiaba Scego a partecipare al nostro progetto è veramente stata splendida: le studentesse e gli studenti si sono vistə rappresentatə da loro, sia per l'amore verso la musica, il cinema e la scrittura, sia perché figliə di immigratə o immigratə loro stessə, o perché hanno visto una persona di successo che li rappresentava per il colore della loro pelle, anche in un contesto italiano in cui la presenza di chi rappresenta la diversità culturale spesso diventa invisibile, a meno che non si parli proprio di diversità. Nella mia classe si parla spesso di antirazzismo, ma l'unico modo per praticarlo è la rappresentazione di tuttə e l'integrazione di materiali che rappresentino un'Italia in continua evoluzione, che assomiglia sempre di più alle origini dell'impero romano multietnico.
Fine dell'anno scolastico, classi stanche dopo i vari esami e ancora un mese all'ultimo giorno di scuola: che fare?
Da un po' pensavo alla possibilità di utilizzare i giochi tradizionali italiani per insegnare l'italiano, ma come sempre il poco tempo e le troppe attività mi hanno fatto rimandare la ricerca.
Finalmente una settimana fa ho deciso di organizzare qualcosa per intrattenere ragazzi e ragazze oltre la solita rassegna cinematografica di fine anno.
Per ora i giochi che stiamo facendo sono:
- ruba bandiera
- 1, 2, 3, stella!
- paradiso
Chiaramente volevo fare dei giochi che avessero anche un valore didattico, quindi ho abbinato a ogni gioco delle attività diverse.
Per ruba bandiera ho utilizzato dei fazzoletti bianchi su cui ho scritto varie domande, dalle strutture grammaticali alla cultura italiana; per 1, 2, 3, stella! ho sostituito alle tradizionali penitenze la coniugazione di un tempo verbale scelto da chi conduce il gioco e per paradiso in ogni spazio bisogna leggere uno scioglilingua.
Sul canale italo di YouTube trovate altri video su come usare i giochi tradizionali in classe.
Le prove orali delle certificazioni internazionali prevedono tutte un'interazione orale, la prova della conversazione. Di solito viene effettuata in presenza, con un esaminatore o un'esaminatrice che, dato un tema, interagisce con il candidato o la candidata e cerca di fornire opportunità per mostrare le loro competenze comunicative orali.
Nell'esame AP Italian Language and Culture invece, a causa dell'alto numero di partecipanti, la conversazione è una prova simulata, con una registrazione con cui interagire secondo un'alternanza dell'interazione che i candidati e le candidate devono seguire.
In classe trovo il metodo della registrazione delle interazioni particolarmente utile sia nella pratica che nella valutazione. Infatti se un'interazione individuale con l'insegnante richiede vari giorni di conversazione per riuscire ad ascoltare l'intera classe, se ogni studente registra la propria prova allo stesso tempo basterà il tempo della prova per avere le registrazioni di tutti e tutte. L'insegnante avrà poi il tempo di valutare ogni prova riducendo in ogni caso il tempo necessario.
Un altro elemento a favore delle registrazioni è che ogni studente si sente più a suo agio e meno esposto se registra al telefono o al computer che non parlando direttamente con l'insegnante magari di fronte alla classe. Il ronzio generale creato dalla registrazione collettiva coprirà la sua voce per le orecchie altrui. L'uso di cuffie e microfoni aiuterà la qualità della registrazione.
Evidentemente la comunicazione reale in classe deve esistere comunque, con attività che richiedano un'esposizione della classe a situazioni comunicative il più autentiche possibile.
Ma come creare le conversazioni simulate? Come evitare che si riduca tutto a un'attività noiosa e ripetitiva?
Per la preparazione agli esami AP si possono utilizzare le conversazioni rese disponibili dal College Board su AP Central e anche su AP Classroom (è necessario essere insegnanti di AP Italian per avere l'accesso a quest'ultima), ma queste si rivolgono solo a studenti che sosterranno l'esame.
In realtà è necessario preparare le classi ben prima del corso AP a interagire in una conversazione, fin dal livello 1.
La necessità di una grande varietà di conversazioni su molteplici temi mi ha portato a creare vari materiali che potete trovare QUI, sul mio sito italoLab e anche sul mio canale YouTubeitalo, nella playlist Conversazioni simulate.
Per il canale YouTube italo (iscrivetevi per ricevere gli aggiornamenti) ho creato delle conversazioni utilizzando i Memoji dell'iPhone e registrando i video con immagini o video italiani sullo sfondo grazie all'uso della LIM in classe.
L'uso dei Memoji è divertente per le classi e allo stesso tempo rende il lavoro meno noioso e più vario.
Alcune delle conversazioni simulate non richiedono solo l'interazione nelle risposte, ma anche una breve ricerca culturale. In questo modo si abbina allo sviluppo delle competenze produttive anche l'acquisizione di informazioni culturali.
Eccone un esempio:
Per partecipare a questa conversazione le classi devono guardare due video su Leonardo che trovano in un Wakelet il cui link viene fornito nel video. Possono quindi prendere appunti e avere le informazioni utili per interagire con il personaggio.
Come si possono usare queste conversazioni?
Io le propongo alle classi come esercizi pratici, da fare individualmente registrando la propria voce: quando si arriva alla fine della domanda con il suggerimento scritto di cosa devono dire metto in pausa e lascio loro il tempo di rispondere elaborando e aggiungendo dettagli. Appena sento che hanno finito tutti si passa alla domanda successiva e così via.
A volte faccio ascoltare il video prima della registrazione e consento loro di prendere appunti, a volte invece chiedo loro di improvvisare, anche perché di solito il tema viene affrontato prima in classe.
In altri casi invece guardiamo il video e do a tutti la possibilità di aiutarsi a vicenda nell'elaborazione e diventa un'attività collaborativa di gruppo.
Uso anche la funzione della registrazione orale su EdPuzzle quando voglio che lavorino sulla loro produzione e soprattutto quando devono fare una ricerca sul tema.
EdPuzzle offre alla classe la possibilità di riascoltare le frasi più volte e diventa un esercizio di ascolto con gratificazione assicurata alla fine per il buon risultato.
Per chi poi vuole, carico anche i video su TikTok sperando che fra un gattino e una danza sfrenata si ritrovino poi anche a chiacchierare un po' in italiano.
Da un po' di tempo mi chiedevo cosa fossero le Escape Room. Ne vedevo la pubblicità su internet, nei giornali, e credo anche di aver partecipato a qualche tentativo di fuga organizzata durante dei collegi docenti in cui venivamo divisi in gruppi per fare "team building". Chi mi conosce capirà bene che nel mio caso sarei rimasta intrappolata per sempre per la totale mancanza di capacità logico-matematiche di qualsiasi sorta. Per fortuna c'erano i colleghi.
La mia incapacità è stata per molto tempo un blocco, nonostante l'idea delle Escape Room continuasse ad affascinarmi e mi piacesse l'idea di proporne una alle mie classi.
Finalmente quest'anno mi sono fatta coraggio e ho cominciato a cercare la possibilità di crearne una senza stressare nessuno, ma incuriosendo ragazzi e ragazze in aula.
Così è nata la prima Escape Room: Fuga dal presente, che doveva aiutarci a ripassare il presente dei verbi regolari; essendo gli alieni che avevano invaso l'astronave incapaci di declinare i verbi correttamente, il nostro compito di scovarli ed eliminarli ci avrebbe facilitato la fuga verso la Terra. Da lì a Gli alieni sono ancora a bordo il percorso è stato rapido: stavolta erano i verbi irregolari che gli alieni non sapevano coniugare. Con Genially, che è la piattaforma che ho usato per queste e altre Escape Room, la creazione delle attività è semplice, divertente e soprattutto rapida, che è sempre un grande vantaggio dell'uso della tecnologia in classe.
La mia passione però sono diventate le Escape Room con le Presentazioni Google e i Moduli Google, che consentono di abbinare, modificare, abbinare e scegliere liberamente sfondi, musiche e documenti multimediali quanti se ne vogliano. Così sono nate Fuga dal castello del Professor Grammaticus e I segreti della famiglia Belelli. Qui mi sono divertita molto di più a cercare materiali, sfondi e a creare un'atmosfera horror che nel contesto classe risulta sempre molto divertente.
Utilizzare le Escape Room in classe ha reso il rientro a scuola per ragazze e ragazzi più piacevole e ludico, dopo un anno e mezzo di DaD.
Ci ha consentito di lavorare sulle strutture grammaticali e sui contenuti culturali in maniera divertente e collaborativa e speriamo di svilupparne ancora molte altre, tecnologiche e non!
Uno dei grandi vantaggi del vivere e insegnare negli Stati Uniti è la possibilità di farsi sponsorizzare i propri progetti da donatori sparsi nei 50 stati che decidono che il tuo progetto ha senso e vogliono aiutarti a metterlo in atto.
Finora mi sono stati approvati ben 22 progetti, con i quali ho potuto dare alle mie classi quaderni, matite colorate, materiali per progetti manuali, proiettori, altoparlanti, visori per la realtà virtuale, merende pre-esame e chi più ne ha più ne metta. Se avessi dovuto spendere di tasca mia, sono più che sicura che non sarei riuscita a offrire alcuna di queste risorse alle mie classi. Certo, la scuola in passato aveva fondi da spendere per materiali necessari all'apprendimento, ma la possibilità di mettere online i miei progetti ha offerto possibilità inimmaginabili.
Ma chi sono i donatori? Americani qualsiasi, che hanno a cuore la scuola pubblica e capiscono che insegnare con quelle che ti serve significa creare equità per una futura società futura più giusta. Sono professionisti, insegnanti, spesso genitori grati per l'istruzione offerta ai figli e alle figlie. Sono anche grandi aziende, che offrono donazioni spesso giganti per progetti fra i più vari, dagli STEM, a quelli per l'igiene e la salute, alla cura della persona, a tutte le aree in cui lavorano o hanno particolari interessi.
Si fa per generosità? Indubbiamente. Queste donazioni sono deducibili dalle tasse e questo facilita di molto l'apertura del proprio cuore (e del borsellino) al prossimo seduto sui banchi di scuola.
Quest'anno per la prima volta abbiamo presentato insieme a una studentessa della Società Onoraria Italica un progetto per offrire alle studentesse della scuola assorbenti e tamponi gratis per garantire a tutte l'accesso a queste risorse e facilitare la frequenza della scuola anche durante il periodo mestruale. Infatti negli Stati Uniti ben 16,9 milioni di ragazze vivono quella che in inglese è chiamata "Period Poverty", quindi l'accesso limitato alle risorse per l'igiene femminile necessarie per poter svolgere una qualunque attività in qualsiasi periodo del mese. (https://www.medicalnewstoday.com/articles/period-poverty#:~:text=There%20are%20an%20estimated%2016.9,10.0%25%20experienced%20it%20every%20month.)
La risposta a non uno ma ben 3 progetti di questo tipo è stata straordinaria!
In ognuno di questi casi il progetto è stato finanziato nel giro di pochissimi giorni e con un totale di circa tremila dollari siamo riuscite a offrire alle studentesse della scuola dei cestini nei bagni che vengono regolarmente riforniti di assorbenti e tamponi per ogni esigenza.
Le resistenze iniziali erano tante, con la paura che si potessero creare episodi di vandalismo e che sarebbe stato tutto buttato in giro per la scuola.
Invece no: abbiamo offerto alle ragazze la dignità dell'accesso alle risorse che erano realmente necessarie e ogni cestino è stato rispettato e utilizzato.
La risposta è che quando viene offerta dignità, quando si mostra rispetto e ci si tratta come pari, la nostra parte migliore viene sempre fuori.