Ecco, una di quelle situazioni che normalmente mi entusiasmano, ma che in questo momento, per alcuni problemi di salute, mi ha spiazzato completamente.
Insomma di fatto fino a ieri non avevamo niente di pronto...
Ma io non demordo, mi fido della fortuna e confido negli studenti!
Alle 10 del mattino ne ho convocato alcuni per la registrazione del video, ho assegnato un argomento da preparare in due secondi e registrare in un paio di minuti e via!
Video pronto!
Stessa cosa per il collegamento: distribuiti gli argomenti ai nuovi studenti in due secondi ed eravamo pronti.
Nessuno si è tirato indietro.
Nessuno mi ha detto: prof, Lei è pazza, Le faccia Lei le figuracce internazionali.
Un po' perché sapevano della mia testardaggine, un po' perché gli piaceva l'idea.
E mentre parlavano e raccontavano come funziona la loro scuola e il loro paese, io me li guardavo.
In totale ammirazione.
Per quella gioventù che era emozionata di vedere su uno schermo altri ragazzi come loro, che ridacchiava e commentava, Si facevano domande che rimbalzavano da un lato all'altro dell'oceano. Volevano davvero conoscersi.
Non è in fondo questo che andiamo a fare ogni mattina in classe?
Aprire le menti e i cuori, i loro e i nostri, a nuove emozioni, nuove idee, al confronto, alla curiosità, all'altro diverso da noi, con cui, anche a distanza di un oceano, viviamo tutti i giorni.
I miei studenti hanno parlato senza esitazioni, usando tutto l'italiano che hanno imparato, guardandomi di tanto in tanto, per avere conferma che tutto andasse bene, ma anche un po' per vedere quanto ero orgogliosa di loro.
Giornata fortunata.
Un po' perché sapevano della mia testardaggine, un po' perché gli piaceva l'idea.
E mentre parlavano e raccontavano come funziona la loro scuola e il loro paese, io me li guardavo.
In totale ammirazione.
Per quella gioventù che era emozionata di vedere su uno schermo altri ragazzi come loro, che ridacchiava e commentava, Si facevano domande che rimbalzavano da un lato all'altro dell'oceano. Volevano davvero conoscersi.
Non è in fondo questo che andiamo a fare ogni mattina in classe?
Aprire le menti e i cuori, i loro e i nostri, a nuove emozioni, nuove idee, al confronto, alla curiosità, all'altro diverso da noi, con cui, anche a distanza di un oceano, viviamo tutti i giorni.
I miei studenti hanno parlato senza esitazioni, usando tutto l'italiano che hanno imparato, guardandomi di tanto in tanto, per avere conferma che tutto andasse bene, ma anche un po' per vedere quanto ero orgogliosa di loro.
Giornata fortunata.